Con la vittoria di ieri sera sul Twente Benitez ha salvato, almeno per ora, la panchina. E la sua Inter ha salvato, almeno per ora, la faccia.
I nerazzurri hanno faticato parecchio contro la squadra olandese. Il momento di maggiore sofferenza è stato l’assedio finale degli uomini di Preud’homme, ma forse questo ha solo reso la vittoria più bella. La difesa non è ancora quel muro impenetrabile che era nella scorsa stagione, sia perchè manca il vero muro, Samuel, sia perchè Materazzi prima e Santon poi hanno dimostrato la loro scarsa condizione fisica e mentale. Ma se la retroguardia ha retto, si devono ringraziare i vari Lucio, ancora una volta monumentale, Cordoba e il capitano, Javier Zanetti: 37 anni e non sentirli.
Nettamente meglio rispetto alla gara col Chievo il centrocampo. Stankovic corre come un dannato e va più volte al tiro e Cambiasso segna il gol decisivo, uno dei suoi gol. Non si può dire lo stesso per Wesley Sneijder. L’olandese non gira come dovrebbe e sbaglia anche gli appoggi più semplici, è impreciso nel tiro fatta eccezione per la traversa colpita su punizione nel primo tempo. Stesso discorso vale per Pandev, provato nel secondo tempo anche da prima punta con Eto’o a sinistra: il macedone è abulico e si intestardisce nei dribbling. Un plauso va a Biabiany per la prova di carattere, che dimostra che lui in questa Inter ci può stare eccome.
I nerazzurri trovano la vittoria più importante proprio nel giorno in cui non segna Samuel Eto’o, che comunque ha fornito la solita prova di sacrificio, aiutando la squadra a centrocampo.
Dalla partita di ieri si evincono due considerazioni, importanti. E cioè che l’Inter, nelle condizioni adatte, il carattere sa tirarlo fuori; ma anche che questa squadra più di così non può davvero fare. E pure Benitez più di così non può fare, e ieri sera ciò è stato dimostrato dal fatto che il tecnico dialogava spesso con i giocatori, in particolar modo con Cambiasso, sempre più allenatore in campo. Fondamentale la sua presenza da qui al termine della stagione.
C’è stato anche il tempo per vedere l’esordio in Champions per il giovane Under 21 Cristiano Biraghi, entrato a pochi istanti dalla fine per dare una mano in difesa. ” Per me è stato un esordio importantissimo – ha detto il giovane difensore – una delle tante emozioni di quest’anno. L’esordio è stato fondamentale come la vittoria della squadra, molto più importante del mio esordio. Benitez mi ha detto di andare a far mischia nelle palle inattive e fare attenzione alla spinta sulle fasce. I consigli me li danno tutti, soprattutto Zanetti e Cambiasso, mentre chi ammiro di più per il mio ruolo è Maicon: mi basterebbe metà della sua carriera… Noi giovani lavoriamo per giocare in Primavera, poi se c’è qualcosa di più è meglio “.
Forse è passata in secondo piano, ma è assolutamente da sottolineare la prova fornita ieri da Luca Castellazzi. Il numero 12 è stato protagonista di interventi importanti, ed ha dimostrato di avere personalità, non facendo rimpiangere uno come Julio Cesar. Il portiere nerazzurro ha parlato di tante cose: della gara, “E’ stata una partita fondamentale. Serviva un risultato importante ed è arrivato, è stata una notte da ricordare. Il clima ora è ovviamente di soddisfazione, sapevamo di una partita difficile che eravamo obbligati a vincere dopo un momento già complesso. La prestazione la vedo come eccezionale, perché il risultato non rispecchia tutte le occasioni avute: questo risultato ci dà consapevolezza dei nostri mezzi. Abbiamo temuto di prenderla ‘in quel posto’ un’altra volta perché non concretizzavamo fino all’intervallo, ma poi abbiamo vinto soffrendo e ciò ci servirà per un’inversione di tendenza “, del suo collega, ” Julio Cesar? Gli auguro di rientrare presto, è uno dei top al mondo, ha avuto un piccolo problema dopo un altro da cui aveva appena recuperato, spero torni presto “ e della situazione dell’Inter in campionato, ” Se ci crediamo in campionato? Perché no, mancano tantissimi punti ed il campionato è equilibrato, anche le concorrenti avranno momenti bassi. I conti si fanno alla fine, sono fiducioso, c’è fuori un’altra squadra di infortunati! “.
Per quanto riguarda gli infortunati, rabbiosa è stata la risposta di Benitez sulla presunta inadeguatezza della sua preparazione atletica. Intervistato nel dopo gara, il tecnico spagnolo ha detto che ” Chi parla della preparazione come unica causa è solo un ignorante: abbiamo tanta gente che lavora con la squadra e già da 25 anni lavora con i calciatori. Veniamo dal calcio inglese, che è un calcio molto dinamico, e abbiamo cercato di abbassare l’intensità degli allenamenti, ma questa è una squadra spremuta dai tanti impegni dell’anno scorso “.
Certo, l’anno scorso era un’altra cosa, ma da questa vittoria l’Inter deve ripartire, e forte. Perchè le rivali in campionato non accennano a frenare, e perchè tra poco ci sarà l’appuntamento clou della stagione: il Mondiale per Club. Vietato fallire.
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