Inter, il Genoa si inchina e anche Nagatomo!

Dal triplete alla double face. Questa è l’essenza dell’Inter vista ieri a San Siro contro il Genoa.

Come contro il Palermo i nerazzurri prima vanno sotto dopo un primo tempo giocato poco e male e poi si trasformano in uragano e spazzano via l’intera difesa di Ballardini e i pochi, davvero pochi, residui di dignità del portiere Eduardo.

Certo, come dice Leonardo ” Se Gattuso, che segna pochi gol, segna un gol così importante.. “, ma l’Inter non ha niente da invidiare ai rossoneri se non una difesa molto più solida e una vittoria contro la Juve.

Lucio e Ranocchia sono forti a difesa schierata, il brasiliano chiude e riparte come sempre. Ma soffrono troppo la velocità delle ripartenze degli avversari, che infatti vanno in vantaggio con un gran gol di Palacio (stavolta Julio Cesar non può far niente, al contrario di Buffon sul tiro di Gattuso).

Ma il secondo tempo è tutta un’altra cosa. ” Ci siamo guardati negli occhi e abbiamo capito che la partita doveva ancora cominciare “, afferma Pazzini nel dopo gara. E’ proprio lui che ha iniziato la rimonta, l’ennesima, al 5′ della ripresa. Poi ci hanno pensato il solito stratosferico Eto’o, 18 gol in campionato e 30 stagionali, il ritrovato Pandev che al suo ingresso al posto di uno spento Stankovic ha cambiato la partita.

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E un insolito Nagatomo, che all’ 83′ si trova curiosamente in area del Genoa, salta Marco Rossi e infila un sinistro potente sotto la traversa. E sull’inchino a Zanetti dopo il gol, il nipponico ha detto: “ Javier Zanetti è il mio Senpai. Lo ringrazio perché mi è stato sempre vicino. Si prende cura di me. All’inizio c’era qualche problema di comunicazione, ma ora si è risolto tutto e va tutto bene ”.

Anche il capitano nerazzurro ha voluto dare spiegazioni riguardo il simpatico siparietto con il compagno giapponese: ” L’inchino me lo fa tutti i giorni in allenamento, è un segno di rispetto “.

Era importante portare a casa tutta la posta in palio contro il Genoa per rispondere al Milan e rimanere agganciati alla speranza di rimonta. E l’Inter l’ha fatto a modo suo, con la paura del primo tempo e la festa del secondo, un po’ rovinata dal gol a tempo scaduto di Boselli, primo per lui in Italia.

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A favore dei nerazzurri ha parlato anche Regno, secondo di Ballardini che ieri era squalificato: ” Avendo affrontato tutte queste squadre posso sbilanciarmi e dire che l’Inter è  più forte del Milan, e sicuramente rimonteranno perchè sono una grandissima squadra “. Gli interisti più scaramantici tocchino ferro.

Ora le ormai consuete pagelle di Gamefox.

Julio Cesar 6: sul gol di Palacio può fare davvero poco, per il resto ordinaria amministrazione.

Maicon 6,5: assist a Pazzini e spinta costante sulla fascia.

Ranocchia 6: va in difficoltà sui contropiedi degli ex compagni, ma considerando che non doveva giocare..

Lucio 6: le sue sortite offensive esaltano il pubblico nerazzurro anche se lasciano scoperta l’area alle scorribande di Konko e compagni.

Chivu 5,5: doveva uscire per infortunio, anzi no. Ha qualche problema a contenere un Palacio in gran forma.

Thiago Motta 5,5: opinione comune è che lui davanti alla difesa non gira come al solito. Sbaglia qualche passaggio di troppo in fase di impostazione.

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Stankovic 5: se in uno dei pochi inserimenti effettua un tiraccio che in tempi migliori avrebbe bucato la rete, allora è meglio non farlo rientrare nella ripresa.

J.Zanetti 6: copre il giusto ma non si sbilancia troppo in fase offensiva.

Sneijder 7: gol capolavoro contro la Samp, prestazione a servizio della squadra (vedi assist a Pandev) contro il Genoa. Par condicio.

Pandev 7: entra e spacca la partita, tra serpentine in area e gol mangiati.

Kharja s.v.

Nagatomo 6,5: primo gol in Italia, primo gol giapponese della storia dell’Inter. Conferma le buone impressioni suscitate nelle precedenti uscite.

Pazzini 6,5: una palla toccata un gol.

Eto’o 8: basta dire che nel primo tempo dice addirittura all’arbitro di non aver subito fallo da Dainelli in area genoana. Campione di sportività e non solo.

Leonardo 7: stavolta azzecca i cambi e riesce a dare le motivazioni giuste alla squadra per tirare fuori il 5-2 finale.

 

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