Costa Concordia: la seconda conversazione tra il capitano Francesco Schettino e la capitaneria di porto: “Siamo stati catapultati in mare”

Dopo avervi dato atto della prima telefonata intercorsa tra il comandante della Costa Concordia Francesco Schettino e la capitaneria di porto di Livorno rappresentata dal comandante De Falco, ora abbiamo anche la seconda, immediatamente successiva.
Se possibile la posizione di Schettino si aggrava ulteriormente, vista l’incredibile sfilza di menzogne che tira fuori per giustificare il suo abbandono della nave. Prima divaga, poi non sa dare una stima esatta dei passeggeri rimasti sulla Concordia: “Saranno un centinaio” quando erano certamente ben più di mille ancora. Poi afferma di trovarsi su una scialuppa con tutti gli ufficiali (improbabile) confermando inoltre di averli lasciati scendere tutti. Infine, di fronte al pressing di De Falco, arriva a dire di non aver abbandonato la nave ma di essere stato “capultato (catapultato, NdR) in mare”.

Una conversazione tragicomica se si trattasse di un film, solo tragica perché si tratta della pura verità e ci sono di mezzo almeno 6 morti accertati.

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