Punto tecnico Lazio: Morganti affossa una Lazio timida

Una Lazio timida e stanca perde il derby della capitale, ma sono gravissimi gli errori della terna arbitrale, che indirizzano la gara in favore dei giallorossi. Diretta live qui, video highlights e gol qui

La sconfitta della Lazio in questo derby va analizzata sotto due punti di vista. Il primo, quello tecnico-tattico, vede mister Reja sbagliare per la prima volta in questa stagione l’intera preparazione alla gara. Un vecchio detto dice che squadra che vince non si cambia, invece il tecnico friuliano si affida al capitano Rocchi, 5 gol nei derby, e lascia fuori Zarate. Inoltre, cambio di modulo, dal 4-2-3-1 al 4-3-1-2. Il buon Reja ha spiegato poi nel dopo partita che l’inserimento di Rocchi era per dare più profondità ed incisività all’attacco, perchè la gara era stata preparata pensando di prendere il possesso del centrocampo. Non è andata così: nel primo tempo la Lazio è stata troppo molle, ed ha lasciato troppo spazio alla Roma, rimaneggiata sì, ma sempre con giocatori di qualità. Il rombo a centrocampo è un modulo valido nel momento in cui il trequartista è in forma e fa la differenza, purtroppo invece dobbiamo registrare che Hernanes è in vistoso calo di condizione, così come Mauri, ma per il brasiliano è più che normale, visto che non si ferma da quasi due anni. Comunque, pur lasciando spazio agli attacchi dei giallorossi, la squadra ha sfiorato il gol per due volte, sul cross di Mauri per Rocchi, e sul tiro di Hernanes alto sulla traversa.

Nel secondo tempo inevitabile il cambio Rocchi-Zarate, ma una clamorosa ingenuità di Dias permette a Vucinic di crossare, ed a Simplicio di tirare in porta: mano di Litchsteiner, e giusto rigore per la Roma. La Lazio reagisce, ed arriva lo show di Morganti, ma ne parleremo dopo. L’ingresso tattico di Zarate aiuta la squadra,  che non è però molto incisiva in attacco. Hernanes sfiora il gol, ma un miracolo di Julio Sergio sbarra la strada al biancoceleste. L’ingresso di Foggia, finalmente all’ala sinistra, aggiunge altra incisività, ma il secondo rigore assegnato alla Roma (altro aborto calcistico) consegna definitivamente la gara alla Roma. Nel mezzo, negati 4 rigori più o meno netti alla Lazio. Comunque, squadra disunita nei reparti, che ha sofferto tantissimo l’assenza di Biava in difesa, e che ha sentito troppo questo derby. Oramai è inutile negarlo, si è aperto un nuovo ciclo negativo per la Lazio nei derby, nei quali non si viene surclassati dagli avversari ma, vuoi per un motivo, vuoi per un altro, alla fine si perde. Si deve invertire questa rotta.

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Parliamo dell’operato arbitrale: Morganti e guardalinee si sono dimostrati altamente inadeguati in questa gara, ed è un peccato, perchè soprattutto Morganti dovrebbe essere un arbitro esperto, visto che, non essendo internazionale, avrebbe dovuto smettere lo scorso anno la sua carriera; a luglio di quest’anno però, gli è stata concessa la deroga per arbitrare ancora una stagione. Forse invece per l’arbitro ascolano era il caso di smettere. Pensare che la Roma si era molto lamentata per questa designazione: nei due precedenti derby arbitrati da Morganti, aveva sempre vinto la Lazio. Anche questa volta, la critica preventiva all’arbitro ha probabilmente funzionato.  Ecco l’analisi completa dell’operato della terna:

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– annullato giustamente un gol alla Roma: Riise passa la palla a Borriello che era in fuorigioco, poi il cross per Greco che insacca;
– fallo di Greco su Ledesma, niente giallo;
– primo rigore della Roma giustamente assegnato;
– Mexes travolge Floccari lanciato a rete, Julio Sergio blocca il pallone, era rigore;
– mani di Simplicio in area su cross di Foggia, è calcio di rigore;
– fallo di Cassetti già ammonito su Foggia, manca il secondo giallo;
– punizione di Ledesma, Dias è in fuorigioco ma il guardalinee non segnala, la palla va verso Mauri cinturato e placcato da Riise: se non è fuorigioco, è rigore, un errore non grave compensa l’altro gravissimo;
– Dias abbatte Baptista, giusto il secondo rigore, ma andava fischiato fallo su Baptista stesso che sposta Litchsteiner che stava saltando,  di fisico, che va a sbattere su Stendardo: il napoletano è costretto ad uscire
– secondo mani di Simplicio in area dopo il colpo di testa di De Rossi: qualche dubbio resta, la palla prima tocca la coscia e poi il braccio.

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Riassumendo dunque, male la Lazio come approccio alla gara, contro una Roma cui non doveva essere dato coraggio (e invece il primo tempo dei biancocelesti è stato pessimo), ma ancora peggio la direzione di gara: con una Lazio ai vertici, era lecito attendersi qualcosa del genere prima o poi. Ora sotto col Cesena mecoledì, sperando di reagire subito (ma non sarà facile), magari pensando ad un po’ di turnover.

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