Punto tattico sul Milan: 3 punti d’oro da Napoli

Dal nostro corrispondente dal pianeta Milan Enrico Fraviga

Napoli-Milan 1-2. Tre punti d’oro

Tre punti d’oro per il Milan a Napoli e soprattutto un bel rimbalzo dopo la prova raccapricciante di Madrid.

La squadra, per un tempo, ha giocato un calcio di altissimo livello dominando il campo in ogni settore poi, come già accaduto a Parma, ha lasciato sempre più spazio agli avversari senza riuscire a chiudere il match seppur 10 contro 11. Paradossalmente è stata proprio la consapevolezza della superiorità numerica a far si che si smarrissero la concentrazione e l’organizzazione messe in mostra nella prima parte di gara.

Come spesso accade in questa parte di stagione un’analisi corretta non può prescindere dai singoli; senza Ronaldinho, con Robinho in campo e con un interditore in più al posto di Seedorf (onesta la prova del Boa) il filtro è stato maggiore e la difesa non ha subito le paurose ripartenze che siamo tristemente abituati a vedere. E’ pur vero che Lavezzi nel secondo tempo ha spadroneggiato siglando anche un gol meraviglioso (pallonetto a un metro dal portiere e a tre dalla linea di porta), ma viene da pensare che la difesa titolare forse gli avrebbe concesso qualcosa in meno.

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L’evento chiave della partita è stato (più ancora del doppio fallo di mano di Pazienza), l’infortunio di Antonini che ha lasciato spazio ad un Oddo che, con tutti i suoi limiti, ha dimostrato di avere più esperienza e sagacia tattica e pur sganciandosi meno sulla fascia ha fatto partire i due assist (entrambi bellissimi) dei due gol del Milan. Vale la pena fare un plauso al buon vecchio Oddo che ha saputo rispondere alla chiamata di emergenza di mr Allegri. A tal proposito viene da pensare che fine abbia fatto Montelongo se neppure ieri (con fuori Zambrotta , Antonini e Abate) è stato messo in campo.

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Robinho dicevamo, pur non avendo le giocate (spesso fini a se stesse) di Dinho, offre corsa, copertura, assist e tiri in porta con una buona continuità e sembra ormai avere i 90 minuti nelle gambe; personalmente penso sia un uomo chiave.

Qualche perplessità sui cambi voluti da Allegri: l’ingresso di Seedorf per Ibra ha fatto si che la squadra arretrasse e se il compito dell’Olandese era di tenere palla forse lo faceva meglio lo svedese.

Delusione (non da poco) per Pato che si è mosso male, ha giocato da solo, si è intestardito in dribbling inutili e non ha sfruttato quella che poteva essere la sua partita (considerate le praterie che giocoforza il Napoli ha lasciato), oltretutto il brasiliano è sembrato mancare in cattiveria e chiaramente in questo momento non ha lo spunto in velocità, sarebbe bene se ne facesse una ragione e cercasse di dare una mano alla squadra.

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Voglio chiudere con una piccola grande certezza: il Milan ha un gruppo, e non è una cosa così scontata, è stato bello vedere la reazione di tutta la squadra (panchina compresa) al battibecco Aronica-Boateng, è la sana cattiveria agonistica che mancava al Mulino Bianco degli scorsi anni (e se qualcuno si indigna… ha ragione 😉

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