Flop Inter, tutto sbagliato nel Derby. Ripercussioni in vista dello Shalke?

” Gli episodi possono condizionare una prestazione “, dice Leonardo. ” Abbiamo vinto la partita dopo 1’ “, dice Boateng. ” Il gol subito troppo presto ci ha costretti a sbilanciarci “, dice Cambiasso.

REAZIONE? NO, GRAZIE. Se ti chiami Inter e stai giocando il derby che vale una stagione non prendi gol dopo 43 secondi e cerchi, per i restanti 90′ di far vedere che sei campione d’Italia, d’Europa, del Mondo.

Mourinho diceva, ma non ci voleva di certo lui per scoprirlo, che nel calcio conta soprattutto la testa, che quando non c’è quella le gambe girano a vuoto. La partita di ieri sera ne è stata l’esempio più calzante. Un Milan galvanizzato che ritrova anche pezzi pregiati come Seedorf e Zambrotta, un’ Inter distrutta come non si vedeva da tempo, soprattutto in un derby.

CASCHETTO ROSSO, FINALE SCRITTO. Probabilmente l’episodio che ha indirizzato la gara verso il 3-0 finale è stata l’espulsione di Chivu, che ha costretto Leonardo ad inserire Cordoba e ha tolto totalmente morale alla squadra che non ha mai sorpassato la propria metà campo. E’ inaccettabile, perché si tratta pur sempre di un derby e fino al 2-0 di Pato la partita è ancora aperta. E perché si sa che gli strascichi di sconfitte del genere te li porti per tutta la stagione e martedì c’è Inter-Shalke.

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E’ la classica partita che può minare le certezze di giocatori apparentemente ritrovati come Sneijder, Maicon, Pandev e mettere in difficoltà un tecnico giovane come Leo che finora era sembrato un interprete perfetto della follia nerazzurra.

Altri segnali vengono da due colonne portanti di questa stagione nerazzurra. Eto’o che si mangia un gol forse più clamoroso di quello sbagliato contro la Juve. Zanetti che, lasciato solo sulla sinistra, va addirittura in difficoltà con la vivacità e la carica agonistica del giovane Abate.

CHI SBAGLIA PAGA. Ultimo ma non ultimo, anzi forse determinante, Leonardo. Sentiva talmente tanto questa partita che non è riuscito a focalizzare bene la situazione tattica degli avversari e di conseguenza non ha preparato bene la sua squadra. Senza Ibra il Milan avrebbe giocato in velocità con Pato e Robinho, con 3 centrocampisti muscolari. Quindi togliere un centrocampista lasciando in inferiorità Motta e Cambiasso, in evidente calo di forma, inserendo Pandev e abbandonando la difesa ai contropiedi rossoneri, che senso ha avuto?

Nessuno. Viste le terrificanti conseguenze. Lezione tattica da imparare, magari da Allegri. Che ha imbrigliato Eto’o nella morsa instancabile di Abate e Gattuso, sempre in raddoppio sul Re Leone che ha toccato pochi palloni. Che ha costruito un muro, formato ad Van Bommel, Nesta e Thiago Silva, un muro contro il quale Pazzini e Sneijder hanno sbattuto più volte.Brutto segno vedere il n.10 nerazzurro chinare spesso la testa e allargare le braccia. Quando non ti riesce nulla però, c’è poco da fare.

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3-0 SECCO. Il motto dell’Inter è stato, anche ieri sera, ” Non molliamo niente “, ma è evidente che qualcosa ieri sera è stato mollato. Bisogna ammettere, e su questo non c’è dubbio, ma soprattutto accettare la netta sconfitta. Nel risultato e nel gioco, nella prestazione, nella cattiveria con cui la gara è stata affrontata

Accettare in fretta, prima che si faccia sentire sul groppone martedì. Altra partita in cui sarebbe inaccettabile giocare così.

Ora le pagelle all’Inter di Gamefox.

Julio Cesar 6: l’unico che tiene in piedi, finchè può, il risultato.

Maicon 5: semplicemente non corre. Svogliato.

Ranocchia 5,5: sempre grande eleganza nelle chiusure, ma a tratti spaesato senza papà Lucio.

Chivu 5: è un difensore esperto ma si comporta da novellino e lascia la squadra in 10 nel momento più delicato.

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Zanetti 6: il solito stantuffo, ma è strano vederlo in difficoltà contro Abate. Il fallo da rigore è solo un duro accanimento della sorte nei suoi confronti, accanimento immeritato.

Thiago Motta 4: nervoso e incapace di dare una mano alla squadra in difesa.

Cambiasso 4: è da un po’ che gioca così male, necessita di riposo.

Sneijder 5: nel primo tempo si batte e si sbatte per cercare varchi, nella ripresa scompare.

Pazzini 5,5: è la vittima sacrificale dei cambi di Leonardo. Non si dovrebbe mai rinunciare a uno come lui, anche in una serataccia del genere.

Pandev 4: inesistente, sbaglia ogni stop facilitando il compito ai difensori rossoneri.

Eto’o 5: i momenti no capitano anche a marziani come lui ma sono più determinanti perchè negli ultimi tempi (vedi sfida alla Juve) accadono sempre in scontri diretti.

Cordoba 5: dovrebbe essere rapido, ma si fa spesso infilare da Pato e Robinho.

Stankovic s.v.: 6 gol al Milan, perché concedergli solo i 20′ finali come ad un Coutinho qualunque?

Milito 6: il più positivo degli attaccanti, paradossalmente. Qualche spunto interessante in ottica Shalke.

Leonardo 4,5: sbaglia la formazione iniziale e non riesce più a correggere il tiro.

 

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