Chiara Danese, la statuetta di Priapo e il processo Bunga Bunga

Oggi al cosiddetto processo del Bunga Bunga è stata la volta di una delle ragazze che si sono costituite parte civile, sostenendo che l’aver partecipato a una serata di Arcore, pur non avendo fatto nulla di male, sia stato sufficiente a rovinare loro la carriera. Parliamo di Chiara Danese. Mentre l’altra è Ambra Battilana. Nella deposizione della Danese, che si era fatta notare alle selezioni piemontesi per Miss Italia, le ragazze simulavano un rapporto orale con la statuetta di Priapo, divinità greca della fertilità dotata di un notevole attributo maschile come vediamo nelle foto. Lei invece chiese di essere riaccompagnata a casa, ma poi appunto non riuscì più a lavorare.

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