La rivoluzione americana a Roma porta…Ancelotti! Quasi fatta tra Unicredit e Di Benedetto. Le ultime news.

Il vertice tra Unicredit, Italpetroli e Rothschild ha lasciato in pista solo la cordata Usa. L’offerta statunitense è stata considerata la più competitiva. Con la cordata Usa ad un passo dalla chiusura delle trattative per l’acquisto della società capitolina i giallorossi già cominciano a vantare maggiore credito internazionale. I bookie esteri, ad esempio, danno favoriti Totti e compagni per il prossimo campionato di serie A. Testa a testa con Milan e Inter con le tre squadre messe alla pari a quota 2,25. Staccata – scrive l’Agicos – la Juve a 5,00, con il Napoli a 6,00. Una svolta in lavagna per i giallorossi, che in questo campionato partivano in seconda fila insieme alla Juve a quota 5,00, con l’Inter favorita a 2,00, il Milan piu’ staccato a quota 6,00 e il Napoli dato vincente addirittura a 36 volte la posta.

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L’offerta degli ameri­cani si aggirerebbe sui 120 mi­lioni di euro, ai Sensi in questo caso andrebbe il 5 per cento di 20 milioni, circa un milione. Il gruppo ha intenzione di valorizza­re il brand, con lo sviluppo del merchandising e del marke­ting e il nuovo presidente della società giallorossa potrebbe es­sere proprio Thomas DiBene­detto. A convincere gli uomini di Unicredit è stata l’esistenza di un progetto per lo svilup­po sia della parte sportiva che di quella commerciale: valorizzazione del marchio, da esportare in tutto il mondo, in prospettiva lo stadio di proprietà, ma anche un progetto per il rilancio della squa­dra. Il progetto a stelle e strisce nasce con il nome di Carlo Ancelotti per la panchina, ma anche tra i dirigenti c’è tanto fermento. E’ stato già contattato Franco Baldini, ma si parla anche di una conferma di Giampaolo Montali. Da definire le posizioni di Bruno Conti e Daniele Pradè, che hanno un con­tratto fino al 2013. Quanto deciso ieri non vuol dire che la Roma è stata venduta, perché la trattativa è da chiudere. Le altre offerte – in primis quella di Angelucci – sono congelate, ma non cancellate. E l’advisor Rothschild è convinto di aver presentato 5 buone possibilità alla Roma, due delle quali (Usa e Angelucci) non lontane come qualità.
I tempi saranno brevi e, se tutto andrà in porto, si arriverà a una joint venture con gli americani al 60% e Unicredit al 40%, pronto a cedere il 20% a un costruttore romano (la famiglia Parnasi) che dovrebbe fornire i terreni per costruire un nuovo stadio di proprietà. Unicredit «rilascerà» nel tempo il restante 20%, sicuro di aver fatto il bene della Roma in una situazione difficile.

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