Marco Van Basten: il cigno di Utrecht dalle caviglie di cristallo. Vita di una Leggenda.

“Il più raffinato ed elegante centravanti del calcio moderno, l’unico che sapesse danzare sulle punte di un fisico ciclopico.”  (Emanuele Gamba -La Repubblica)

“Il calcio perde il suo Leonardo Da Vinci”   (Adriano Galliani il giorno dopo il suo ritiro)

“Dove troveremo un altro come lui?”  (Titolo Gazzetta dello Sport il giorno dopo il suo ritiro)

“Il lutto per il suo ritiro anticipato non si è estinto e mai si estinguerà.” (Carmelo Bene)

La storia

Marcel van Basten detto Marco (Utrecht, 31 ottobre 1964) è sicuramente considerato come uno fra gli attaccanti più forti della storia del calcio, ha segnato 300 gol in carriera (276 con le squadre di club, 24 con la Nazionale olandese), conclusasi prematuramente a 28 anni per via di alcuni infortuni, anche se l’annuncio ufficiale fu dato nel 1995 all’età di 30 anni.

Centravanti di tecnica eccezionale e, nonostante la statura elevata, notevole eleganza e rapidità nei movimenti per la quale era soprannominato “il cigno di Utrecht”, coniugava la grazia del trequartista con la concretezza del vero bomber. Abile con entrambi i piedi, concreto anche nel gioco aereo e nelle acrobazie,  mostrava un insieme di caratteristiche per le quali è ritenuto uno tra i più forti e completi attaccanti di sempre. La sua intelligenza calcistica e la sua visione di gioco lo rendevano capace di agire anche lontano dall’area di rigore o dando le spalle alla porta avversaria, rendendolo anche un preziosissimo uomo-assist.

Comincia a giocare a calcio a sei anni quando il padre, ex calciatore e campione d’Olanda nel 1958, lo affida ai tecnici della squadra di casa, l’Elinkwijk.

Un anno dopo debutta con la Nazionale giovanile olandese in un torneo Juniores, vinto contro l’Italia a cui segna tre gol in finale. Nel 1981 passa all’Ajax di Johan Cruijff.

Nell’Ajax esordisce in prima squadra il 3 aprile 1982, a 17 anni, contro il NEC Nijmegen. Van Basten entra in campo proprio al posto di Cruijff e riesce a segnare un gol al suo esordio con i lancieri.

Nei due anni successivi Van Basten passa dai 9 gol in 20 partite del 1982-1983 ai 28 gol in 26 partite nella stagione 1983-1984 di cui è capocannoniere. La stagione seguente l’Ajax è di nuovo campione d’Olanda e Van Basten di nuovo miglior marcatore con 22 gol.

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Nella stagione 1985-1986 con 37 gol in 26 partite, si laurea per la terza volta capocannoniere, vincendo la Scarpa d’oro e contribuendo al successo dei lancieri in Coppa d’Olanda. Ma il 1986 segna anche l’inizio dei suoi guai fisici: è colpito da epatite virale e deve fermarsi tre mesi; a dicembre, nel corso di Groningen-Ajax, si infortuna alla caviglia destra dopo un contrasto con un avversario. Continua a giocare ma alla fine deve farsi operare in Svizzera. Torna in campo 3 mesi più tardi, nella finale di Coppa delle Coppe tra Ajax e Lokomotive Lipsia in cui segna il gol decisivo al 21′ e chiude il campionato ancora capocannoniere.

Nel dicembre 1986 il Milan, che già da tempo lo seguiva, decide di acquistarlo per la stagione successiva.

Marco Van Basten arriva nell’estate del 1987 al Milan, che lo ha ingaggiato per meno di 2 miliardi di lire. Con la maglia rossonera, si presenta subito al suo nuovo pubblico segnando nella prima partita in Coppa Italia contro il Bari. Segue il debutto in campionato a Pisa, anch’esso bagnato da un gol, ma i guai fisici tornano e arriva anche il primo stop: l’altra caviglia inizia a dargli problemi dopo il match di Coppa UEFA contro l’Espanyol. Si fa così nuovamente operare e resta inattivo 6 mesi. Quando torna in campo, il Milan è alla rincorsa del Napoli, e segna i gol decisivi contro l’Empoli a San Siro e contro la squadra di Maradona, nella decisiva gara giocata e vinta allo San Paolo, con cui praticamente il Milan vince lo scudetto.

La stagione 1988-1989 vede il ritorno del Milan in Coppa Campioni dopo 9 anni. Van Basten segna 32 gol (19 in Serie A, 9 in Coppa Campioni, 3 in Coppa Italia e 1 in Supercoppa italiana) e conquista il Pallone d’oro 1988. Nella Coppa Campioni segna 10 reti, tra cui quelle in semifinale con colpo di testa in tuffo contro il Real Madrid nell’1-1 dell’andata a Madrid, quella del 5-0 del ritorno al Meazza e la doppietta nella vittoriosa finale contro la Steaua Bucarest. A novembre un suo gol al Barcellona nella finale di andata contribuisce alla conquista della Supercoppa europea. A dicembre, subito dopo la conquista della Coppa Intercontinentale, Van Basten vince il secondo Pallone d’oro consecutivo.

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All’inizio della successiva stagione, Van Basten viene di nuovo operato, stavolta al menisco: rientrerà oltre 2 mesi dopo. In campionato, vinto al fotofinish dal Napoli, segna ancora 19 gol, che gli valgono il primo titolo di capocannoniere in Italia. Con il Milan raggiunge ancora la finale di Coppa dei Campioni, segnando i gol che risultano decisivi contro Real Madrid, Malines e Bayern Monaco, che il Milan vince il 23 maggio contro il Benfica. Sua l’apertura di prima intenzione che libera Frank Rijkaard e gli consente di segnare il gol decisivo.

Nel 1990-1991 il Milan conquista ancora la Supercoppa europea e l’Intercontinentale, contro i paraguaiani dell’Olimpia Asunción. A Tokyo Van Basten non segna ma contribuisce comunque alla realizzazione del secondo e al terzo gol. A fine stagione, però, il ciclo di Sacchi al Milan come allenatore è giunto al capolinea, vista la convivenza che era sembrata diventare impossibile tra i due (si parla anche di uno scontro tra Sacchi e van Basten).

Nella stagione 1991-1992 a Sacchi subentra Fabio Capello. Van Basten ottiene nuovamente il titolo di capocannoniere con 25 gol

Nel 92-93 Van Basten vive forse il punto più alto della sua carriera. L’olandese è tra i protagonisti del campionato. Al San Paolo di Napoli l’8 novembre 1992 il Milan vince 5-1 e quattro di questi gol sono suoi. Sempre nel novembre 1992 Van Basten si ripete in Champions League, dove segna 4 gol nella gara contro il Göteborg. Pochi giorni dopo gli verrà consegnato il Pallone d’oro, il terzo della sua carriera. L’impresa era riuscita in precedenza soltanto a Johan Cruyff e Michel Platini.

Giunto all’apice, si ripresentano però nuovamente i problemi alla caviglia. A dicembre, il giorno seguente alla consegna del Pallone d’oro, Van Basten decide di recarsi a St. Moritz per farsi operare: la prognosi è di due-tre mesi ma la situazione si complica e resta fermo per quattro mesi e mezzo. Rientra a fine aprile nella trasferta di Udine. Appena una settimana dopo, in Ancona-Milan, segna l’ultimo gol della sua carriera ad Alessandro Nista, lo stesso portiere cui aveva segnato il suo primo gol in Serie A il 13 settembre 1987, per poi disputare, il 16 maggio 1993, contro la Roma, l’ultima partita di campionato. Viene tenuto a riposo in vista della finale di Champions League contro l’Olympique Marsiglia, vinta dai francesi, nella quale van Basten scende in campo nonostante la caviglia ancora dolorante.

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Nel giugno del 1993, Van Basten si sottopone al quarto intervento chirurgico alla caviglia: da qui in poi trascorrono due anni nel tentativo di recuperare l’efficienza fisica. Si riaggrega ai compagni due anni dopo per la preparazione estiva dell’estate del 1995, ma pochi giorni dopo prende la decisione di ritirarsi definitivamente, a soli 30 anni, dall’attività agonistica. Il giorno dopo il suo ritiro, “La Gazzetta dello Sport” commenta la notizia titolando “Dove troveremo un altro come lui?”, mentre l’amministratore delegato del Milan Adriano Galliani commenta così: “Il calcio perde il suo Leonardo da Vinci”

Curiosità

-Durante i festeggiamenti per il centenario del Milan nel dicembre 1999, Van Basten è stato eletto “attaccante milanista del secolo”.

-Il 15 marzo 2006 ha partecipato alla partita di addio al calcio del suo amico e compagno di squadra Demetrio Albertini contro il Barcellona. Sceso in campo all’inizio dell’incontro per pochi minuti, ha segnato il gol del momentaneo 2-0 di testa in tuffo, dimostrando, a dispetto degli acciacchi fisici, la sua ottima tecnica e il suo senso del gol.

-Nel 2008 Van Basten ha raggiunto un accordo con l’Agenzia delle Entrate italiane pagando 7,2 milioni di euro per chiudere un contenzioso riguardante una sua evasione fiscale avvenuta nel 1997 riguardo alcune sponsorizzazioni utilizzanti la sua immagine

-Il 29 luglio 2004 è diventato allenatore capo della Nazionale olandese. Come CT dei “tulipani” ha preso parte ai Mondiali tedeschi del 2006: seconda nel girone C con 7 punti (alle spalle dell’Argentina), l’Olanda è stata eliminata agli ottavi di finale per 1-0 dal Portogallo.Nel 2008 partecipa agli europei in Austria-Svizzera e l’Olanda viene inserita in un girone di ferro con Italia, Francia e Romania. I lancieri battono 3 a 0 gli italiani, 4 a 1 i francesi e 2 a 0 la Romania. L’Olanda verrà poi eliminata ai quarti dalla Russia per 3 a 1 dopo i tempi supplementari.

-Van Basten è uno dei 3 giocatori che hanno vinto tre volte il pallone d’oro insieme a Platini e Cruyff.

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