Speciale GameFox scontri Italia-Serbia: testimonianza di un tifoso presente allo stadio

Cari amici di GameFox, abbiamo seguito con voi la diretta live degli scontri, per poi proporvi un’ampia sintesi e panoramica minuto per minuto degli eventi. Sin da subito, ci siamo accorti che qualcosa nell’organizzazione dell’evento, sia da parte della Uefa che da parte della delle forze dell’ordine italiane, non era chiara, ed era stata gestita male. Vi riportiamo in questo articolo la testimonianza di un tifoso, un semplice e normalissimo ragazzo, che ha assistito agli eventi. Il suo racconto è, a nostro giudizio, molto significativo, e fornisce una presa diretta di chi ha vissuto la situazione per davvero, mettendo in luce ciò che dai commenti in tv non è emerso. Ci tengo a ringraziarlo pubblicamente, per il grande servizio che ci/vi offre,  rispettando la sua volontà di restare anonimo.

Premetto che non sono un ultrà, sono un tifoso, seguo il calcio e come me
stasera c’erano la mia fidanzata, suo padre e sua sorella. Questo per far
capire l’ambiente “Italia” all’interno dello stadio di Marassi. Sia la
Gradinata Nord che la Sud erano pieni di gente “normale”, nel senso che
raramente ho visto così tanti bambini, tante ragazze e tanta gente comune non
abituata allo stadio.
Solo ora scopro che nell’arco della giornata già c’erano stati incidenti con
un gruppo di circa 300 serbi in giro per il centro di Genova a fare un corteo
e, a parte le scritte su Palazzo Ducale, hanno anche fatto un paio di assalti
in Via XX Settembre.
A sto punto già mi stupisco del fatto che la partita si sia provata a giocare
ma che, soprattutto, fossero presenti allo stadio più di 5.000 tifosi serbi
belli “carichi”.
Io ero nella Nord, quindi proprio dal loro lato e ho potuto vedere bene tutto.
Come detto, sia il loro spettacolo indecoroso ma anche la “disorganizzazione”
italiana.
Partiamo dal principio. Già al di fuori dello stadio, si vedeva che la
situazione non era facile. Alcuni tifosi serbi erano nel piazzale, scortati
dalla polizia, e i tifosi italiani entravano a blocchi proprio per evitare che
si creasse confusione. Appena entrati dentro la situazione è parsa tranquilla.
Qualche coro serbo, in italiano, qualche coro italiano nei loro confronti ma
nulla di trascendentale. Prima che entrassero a scaldarsi le squadre già era
stato lanciato qualche bengala in campo. Poi, mentre la Serbia si scaldava, ne
sono partiti altri, non solo in campo ma direttamente contro i tifosi della
Nord. Lì il clima ha cominciato a farsi sempre più teso. I cori italiani sono
diventati sempre più frequenti e sempre più aggressivi aizzando ancora di più
il clima di tensione. È arrivata la polizia, circa 300 in assetto antisommossa
che si sono piazzati lì davanti. Nel mentre i pompieri hanno cominciato a
prepararsi con le manichette per usare gli idranti e calmare gil animi. Peccato
che, dopo aver srotolato il tubo e acceso l’acqua si scopre che il tubo stesso
era bucato. Una figura abbastanza “barbina” cosa che secondo me ha caricato
ancora di più gli ultrà serbi che si sono sentiti “padroni” della situazione.
La manichetta di riserva è arrivata circa 25 minuti dopo quando ormai le
squadre erano rientrate in campo pronte per cominciare. La polizia, a mio
modesto parere, ha fatto bene a non caricare ma è altresì vero che erano 300 si
e no contro 5.000 e più tifosi. Quindi ora si dice che è stato fatto per
evitare altri “casini” ma sinceramente mi pare sia stato fatto più per evitare
che finisse “realmente” male la cosa vista la differenza di numeri. La cosa più
ridicola è stata quando nel settore superiore, con una specie di martello hanno
cominciato a sfondare un vetro. Lì è stato veramente il panico. Dalla tribuna
superiore si è vista la gente scappare, sia italiani ma anche bambini con le
bandiere serbe addosso. Sono saliti ben due poliziotti in assetto antisommossa
mentre un’altra cinquantina è arrivata dopo quasi 20 minuti. Per fortuna i
facinorosi si sono fermati e non hanno sfondato il vetro altrimenti lì
diventava veramente pericoloso. Tutto questo prima che si cominciasse. Chiaro
che il clima s’è scaldato parecchio anche e soprattutto in gradinata. Sono
partiti cori sempre più pesanti e, al momento dell’ingresso è stato fischiato
l’inno serbo. Diciamo anche che poco prima, l’atteggiamento dei giocatori della
Serbia è stato francamente discutibile. Stankovic non ho visto bene che “segni”
ha fatto, ma buona parte della squadra applaudiva al comportamento dei tifosi
anziché tentare di placare gli animi. Anche questa cosa ha fatto alzare ancora
di più il livello di tensione. Dieci minuti, neanche, di calma e poco dopo sono
ripartiti i lanci di bengala. Prima in campo, poi altri due contro i tifosi
della Nord. Lì c’è stata la sospesione ma, cosa ancora più assurda, nel giro di
dieci minuti buona parte dei facinorosi serbi erano già fuori dallo stadio
(quelli della parte inferiore) nel “disperato” tentativo di trovare il contatto
con quelli che stavano uscendo dalla Nord e dalla Tribuna. Hanno lanciato credo
dei bengala e delle bottiglie contro la polizia, io sono riuscito quindi a
defilarmi e a tornare a casa.
Come detto, spettacolo indecoroso e chiaramente “preparato” da parte dei Serbi
ma l’organizzazione Italia, secondo me, ha lasciato francamente a desiderare.
Io quando ho visto il tubo bucato perdere acqua mi sono si messo a ridere ma a
pensarci seriamente non è tanto una cosa da ridire. Che scoppiava davvero un
casino, magari con incendio e cose così Marassi si sarebbe trasformato in una
trappola…

See also  Portogruaro-Torino. La diretta live
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