Punto tecnico sull’Inter: conferenza stampa e convocati di Benitez. Una settimana di riposo per Zanetti

Cari lettori di Game Fox, vi proponiamo la conferenza stampa di Rafa Benitez alla vigilia di Inter-Bari, in programma domani sera alle 20.45

Calendario sempre più fitto, gare ogni tre giorni: che idea ha per la gestione dei calciatori?
“Ho l’idea di vincere domani, è questa l’unica cosa che abbiamo in mente. Avere la miglior squadra per vincere questa partita”.

Come sta Diego Milito? Avete parlato ancora?
“Ho parlato con lui dopo la gara di Palermo, ho parlato con lui anche questa mattina: lui sta bene, sta lavorando bene, ho detto che per me ha fatto un grandissimo lavoro per la squadra l’altro giorno e oggi ha fatto molto bene anche in allenamento. Deve stare tranquillo, lui sa che è solo una questione di tempo”.

Domani può essere l’occasione per vedere in campo Davide Santon?

“Domani faremo un altro allenamento e decideremo, ma dico lo stesso che ho detto prima, che è più importante vincere la partita e poi quali giocatori sono in campo”.

Che cosa ne pensa delle dichiarazioni di Fernando Hidalgo, agente di Diego Milito?

“Io non lo conosco, mi hanno detto che è lui. Ma sto imparando molto nel calcio italiano…. La prima cosa che mi ha detto Diego è che lui stesso era sorpreso di quello che aveva visto sul giornale, visto che lui non parlava con il suo procuratore da un mese, mentre noi abbiamo parlato l’altro giorno, abbiamo parlato ieri e lo abbiamo fatto anche oggi. Ma, come dicevo, ho imparato che ci stiamo avvicinando alla partita contro la Roma, ci stiamo avvicinando alla partita contro la Juventus… (ndr.: sorride): e vengono fuori certi discorsi; è sempre un po’ particolare questa situazione…”.

Può essere dannoso il fatto che si carichi un po’ l’ambiente?

“La cosa importante è che Diego sia tranquillo: lui vuole segnare, lui è contento, e per me questa è la cosa più importante. Il giocatore che lavora bene è importante, non la gente che parla da fuori”.

Siete in testa alla classifica: una bella risposta quella data dall’Inter a chi vedeva una squadra in crisi.

“È chiaro che quando una squadra ha vinto tanto e cambia l’allenatore può all’inizio far parlare la gente, ma si vede che c’è qualità e che la squadra vuole vincere. Per me a Palermo è stata una bella partita, certo ancora dobbiamo migliorare qualcosa, ma stiamo lavorando per questo”.

Quanto ci vorrà per rivedere Thiago Motta?

“Motta è un giocatore molto importante, lui ha qualità, serve se vogliamo giocare con maggior possesso palla, è importante. Credo che manchi più o meno due-tre settimane, ma sta ancora lavorando con il fisioterapista”.

È rimasto stupito dalle dichiarazioni del presidente del Palermo Maurizio Zamparini?

“Io vengo dall’Inghilterra, dove i presidenti non parlano tanto. La mia idea prima di andare a Palermo era quella che sarebbe stato un campo difficile, con una squadra che non aveva perso da 29 partite in casa. Dopo la partita, come allenatore, posso dire una cosa chiara: abbiamo fatto 17 tiri in porta e questa per me è la cosa più importante. Dopo mi ricordo un avversario con un allenatore che ha fatto bene, che nel secondo tempo ha fatto molto bene, una squadra con giocatori di qualità, con i tifosi che hanno avuto molto rispetto per noi anche dopo la partita. L’immagine che io ho di questa partita è di molto rispetto di tutto il mondo, dopo, però, non posso dire nulla di più perché sono un allenatore che parla di calcio”.

Il tipo di difensori che ha a disposizione forse non sono molto adatti alla difesa alta?

“Quando parlo dell’attacco parlo di tutta la squadra, quando parlo della difesa parlo di tutta la squadra. Se gli attaccanti fanno il loro lavoro è più facile anche per la difesa accorciare, essere un po’ più alta. Altrimenti possiamo anche difendere in un altro modo, ma questa squadra ha esperienza e qualità per fare in una maniera o in un’altra. Sempre c’è comunque bisogno di un po’ di tempo se vogliamo cambiare qualcosa, però è chiaro che il discorso riguarda tutta la squadra, non solo la difesa”.

Ci può raccontare del suo rapporto con il presidente Massimo Moratti?

“La relazione con il presidente è buona, come ho detto prima lui è un uomo che sa di calcio. Se capiterà che la squadra non farà bene si arrabbierà, ma almeno è uno con il quale si può parlare di calcio e questo, nell’ultimo anno in cui ero al Liverpool, non accadeva: i dirigenti che avevo non capivano niente di calcio, invece con il presidente Moratti si può parlare”.

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Come sta Wesley Sneijder?

“Sta bene, si è allenato senza problemi”.

Pensa che quella di domani potrebbe essere la partita giusta per vedere Milito sbloccarsi?
“Milito ha fatto una partita buona a Palermo, vicina al suo massimo livello non lo so perché il suo livello era alto nella passata stagione, però si può sempre migliorare. L’unica cosa che mancava a Palermoera il gol, tutto il resto l’ha fatto. In una partita in casa come quella di domani, se lui dovesse giocare, cosa alla quale devo ancora pensare, è chiaro che potrebbe essere importante per noi”.

quanto questo rumore di fondo di cui parlava prima dicendo che si avvicinano le gare con la Roma e la Juventus la infastidisce?
“Niente. Io sono una persona a cui piace lavorare in campo e sapere cosa possiamo migliorare lavorando in campo. Il resto non posso controllarlo. Meglio essere concentrati sulle cose che possono essere controllate. Era una curiosità la mia ma niente di più”.

Qual è la cosa che è piaciuta di più a Benitez della gara di Palermo?

“Ho già detto che mi è piaciuto molto come la squadra sta migliorando. La gara di Palermo è la migliore che abbiamo fatto. Nel secondo tempo contro il Bologna abbiamo fatto bene, abbiamo fatto molto bene il secondo tempo contro l’Udinese, con pressing alto, facendo tutto per vincere. La differenza è che il Palermo ha continuato a giocare in maniera offensiva, avendo quindi magari qualche difficoltà in difesa, con noi che invece abbiamo fatto molto bene in attacco. Penso che abbiamo fatto davvero molto bene a Palermo, comunque anche nelle altre partite abbiamo fatto bene”.

Pensa al turnover?

“Pensiamo una partita alla volta, l’ho già detto”.

Le correzioni che lei fa in corsa durante la partita possono anche essere un’opzione per cominciare la gara?

“È una possibilità, ma non sono questi cambiamenti a essere decisivi. Sono più importanti l’intensità e la determinazione, non è il modulo che fa la differenza”.

Su sei partite ufficiali l’Inter è andata in svantaggio in quattro occasioni, c’è qualcosa da correggere?

“Mostrare il carattere della squadra è una cosa buona, ma preferirei fare bene all’inizio. Nei primi trenta minuti contro il Palermo abbiamo avuto diverse situazioni da gol, se dopo abbiamo fatto un errore questo non vuol dire che non avessimo avuto occasioni prima. Non so se è una casualità, ma forse se segniamo alla prima occasione la gara può essere diversa. Forse dobbiamo avere un po’ più di concentrazione, però non è un problema se dopo trenta minuti abbiamo già creato quattro occasioni nitide da gol”.

Lei sostiene che a Palermo si è vista l’Inter migliore, forse anche per l’atteggiamento della squadra siciliana?

“Mi è stato chiesto se quella per me era la migliore partita, io sono d’accordo sul fatto che abbiamo giocato bene trenta minuti e un buon primo tempo, la differenza con le altre gare è stata che ad esempio il Bologna ci aspettava in difesa, il Palermo è una squadra che ha dei giocatori che giocano più avanzati e quindi abbiamo avuto più spazi”.

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L’Inter che ha in testa si sta avvicinando, a prescindere dall’avversario?
“Sì, è chiaro che per me la cosa più importante è la nostra squadra, ogni settimana siamo un po’ meglio. Poi, si può vincere o no, ma si vede che la squadra ha le idee chiare e va sempre più vicino a quello che vogliamo ottenere”.

Nella sua filosofia è molto importante lo studio dell’avversario per decidere gli uomini da schierare?
“La prima cosa è la nostra squadra, vediamo cosa vogliamo fare e sceglierò i giocatori giusti per questa partita. Solo dopo guardiamo gli altri e se dobbiamo fare un cambiamento per aggiustare meglio le cose, possiamo farlo e non sarà un problema. Ma nella mia idea una squadra come l’Inter deve sempre essere protagonista e pensare di poter fare quello che desidera”.

Cristian Chivu potrebbe soffrire la velocità di Alvarez?
(sorride, ndr) Mi avete fatto una domanda su Milito, poi una su Chivu, alla fine vi dico la formazione… Ripeto quello che ho già detto: la nostra squadra deve essere protagonista, se vogliamo controllare la partita dobbiamo farlo con i giocatori dei quali abbiamo fiducia e che possono giocare bene. Dopo, se vogliamo aggiustare qualcosa, lo facciamo, ma all’inizio la nostra idea e la nostra mentalità è controllare il gioco ed essere protagonisti con le nostre idee e con il possesso palla, se dobbiamo fare pressing faremo pressing, se dobbiamo giocare in contropiede giocheremo in contropiede”.

Tra le sue ipotesi di squadra esiste un centrocampo a rombo con Thiago Motta e Stankovic interni?

“Ho detto all’inizio che a volte mi piace aspettare, Molowny Molowny, lo dico sempre come idea per aspettare un poco. Thiago Motta ha almeno due-tre settimane di lavoro, a quel punto parleremo di questa idea”.

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Secondo lei Stankovic può giocare anche al fianco di Cambiasso davanti alla difesa?
“Lui è un giocatore di qualità ed esperienza e ha giocato in tante posizioni del centrocampo, come ad esempio sulla destra. Abbiamo scherzato con lui quando ha giocato sulla destra, dicendogli che erano tornati i tempi della Lazio, dove era stato utilizzato lì e doveva fare la fascia avanti e indietro Penso che lui possa giocare a fianco a Cambiasso perché ha qualità e può farlo tatticamente”.

Si aspettava l’Inter prima in classifica dopo tre giornate?
“Sono molto contento di essere in questa posizione di classifica, mi aspetto di migliorarla se possibile, ma questa non è la cosa che fa la differenza, a me interessa che la squadra possa migliorare. Questa squadra può crescere, sono sicuro che lo farà. Sono contento di essere in questa posizione ma ogni settimana dobbiamo mostrare dei miglioramenti e allora sarà più facile parlare della classifica”.

Ci vuole parlare del rapporto particolare che lei ha avuto con la Juventus?

“La partita più importante è sempre la prossima, quindi quella di domani, contro il Bari. Una squadra che ha fatto bene in questo inizio di campionato e anche nello scorso. Rispetto il Bari perché è una squadra che gioca a calcio, mi hanno detto che anche l’anno scorso è stata una squadra difficile da affrontare, ma ripeto: rispetto sempre gli avversari, ma la nostra squadra è la più importante, se facciamo bene possiamo vincere contro chiunque”.

News su J.Zanetti: I controlli, ai quali è stato sottoposto in mattinata dallo staff medico dell’Inter, hanno evidenziato un pneumotorace di modesta entità, di natura post-traumatica in conseguenza all’infortunio di gioco accusato nei minuti finali della gara di domenica pomeriggio a Palermo. Al capitano nerazzurro è stata prescritta una settimana di riposo

Lista convocati per Inter-Bari

Portieri: 1 Julio Cesar, 12 Luca Castellazzi, 21 Paolo Orlandoni;

Difensori: 2 Ivan Cordoba, 6 Lucio, 13 Maicon, 23 Marco Materazzi, 25 Walter Samuel, 26 Cristian Chivu, 39 Davide Santon;

Centrocampisti: 5 Dejan Stankovic, 10 Wesley Sneijder, 11 Sulley Muntari, 17 MacDonald Mariga, 19 Esteban Cambiasso, 20 Joel Obi, 29 Coutinho;

Attaccanti: 9 Samuel Eto’o, 22 Diego Milito, 27 Goran Pandev, 88 Jonathan Biabiany.

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