La rivoluzione Maxithloniana: Quale futuro economico ci attende?

Il nostro collaboratore Umibozu analizza le modifiche alle manifestazioni annunciate dallo staff e il loro impatto sulla gestione economica delle società.

La rivoluzione economica di Maxithlon

I meeting, che protagonisti. Carneade e passione per l’economia di ogni anima maxithloniana, ormai frutto di rivisitazioni ed adattamenti. Non sarà la prossima stagione a decretare l’inizio di una nuova epoca. Dobbiamo aspettare ancora qualche momento: stagione 23, maggio inoltrato, quasi giugno, scuole in dirittura d’arrivo, uffici roventi prima dello stop estivo, finestre con vetri che si sciolgono al sole.

E la rivoluzione economica di Maxithlon.

Andiamo con ordine. In passato ci fu il meeting proprietario, quello che fruttava un sacco di soldi, quello dove ognuno iscriveva “in casa” i propri atleti. Quello dove mega-stadi da 20.000 spettatori venivano almeno per metà riempiti dal manager possessore, che aveva facilità nel fare tutto esaurito. Venne criticato, ma ora molti lo rimpiangono.

Perché? Perché l’attuale soluzione e’ di un’epoca di mezzo. E per sua stessa definizione transitoria.

Ora gli atleti della squadra di casa, anche se iscritti, non portano tifosi. E i tifosi di casa affollano in bassa percentuale lo stadio, attorno al 25-30%. Ora si e’ favorita la creazione, ormai senza sosta, di lobby di “scambio” tifosi. Ormai si sa quanto i tifosi contribuiscono all’arrivo di parenti ed amici spettatori.

Un cambio era auspicato dai più, anche dallo stesso staff.

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Ma come agire?

Era necessario un cambiamento sostanziale, e lo staff ha agito proprio in questo senso. Non saranno coinvolti solo i meeting, ma grandi lati dell’economia di ogni utente.

Andiamo con ordine.

Stagione 23 abbiamo detto. Ma proviamo a fare un passo indietro.

Ci sarà un anno cuscinetto, il prossimo, in cui, sostanzialmente cambierà poco a parte dei piccoli aggiustamenti che già potrebbero sconvolgere qualche testa.

Iniziamo dell’incontestabile. Lo stadio di supporto, chiamiamolo così, sarà finalmente realtà. Invocato da più parti, sarà presente per ogni regione un impianto senza proprietario, utilizzato in assenza di candidature per manifestazioni ufficiali (fossero anche individuali o societari regionali). Nessun impianto fantasma quindi, o candidatura forzata in impianti al limite dell’indecente. Questo stesso “supporto”, poi, nelle settimane di organizzazione di soli meeting regionali, o regionali nazionali, sarà a disposizione di tutti coloro che volessero allenare i loro atleti senza trovare, nella loro regione o nazione, meeting appositi. L’iscrizione del singolo atleta e’ salata (200 euro), ma permette la crescita a macchia d’olio anche in nazioni o regioni poco popolose.

Premi per il meeting, ovviamente non ce ne sono.

Una bella introduzione, anche se la parola “finalmente” assurge quasi ad un ruolo dominante.

Passiamo ora al premio NL, introdotto da poco tempo, che subirà una modifica sostanziale. Se fino a quest’anno era elargito a seconda del piazzamento della serie, dalla stagione 22 si passerà ad una determinazione in base al piazzamento settimanale. E lo percepiranno tutti coloro che iscriveranno almeno 24 atleti (comprese staffette) alla giornata. Un’inversione di tendenza pazzesca: addio meeting come unico obiettivo? Centralità totale sulla National League? Gli intenti appaiono chiari.

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Ma la multi-obiettivita’ non subirà un brusco stop?

Proseguiamo a passi decisi ed andiamo dentro la stagione 23. Quella della rivoluzione. E partiamo proprio dalla NL, che rivivrà, come anticipato, una seconda giovinezza. Tifosi ed esperienza, facilmente accumulabili, fino ad ora, in giro per il mondo tra i meeting, subiranno un’inversione di tendenza, un calo per quelle manifestazioni. Calo assorbito dall’incremento nelle gare di National League, che saranno il vero fulcro del gioco. La “fredda” classifica sarà ormai caldissima dal punto di vista economico. Il premio settimanale verrà aumentato del 20%, i diritti TV addirittura del 50% (altro incentivo per salire di categoria) mentre gli stipendi saranno diminuiti del 10%. E ci saranno 3 tecnici in meno di questa stagione.

Più soldi per tutti quindi: tutti contenti?

Non e’ finita qui ovviamente. E arriva una mezza coltellata nelle reni dei meeting. Se i tifosi della società ospitante varranno il doppio di oggi (ma pare un palliativo: si passerà da un 25-30% ad un 50% abbondante) i premi si ridurranno per i meeting oltre nazione: quelli continentali subiranno un decremento di 5.000 euro, quelli internazionali di 20.000 euro. Addirittura i meeting master e giovanili subiranno un decremento pari al 50% nei costi di organizzazione.

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Anche qui pare un notevole ridimensionamento delle spese. Ma attenzione: anche gli introiti subiranno un brusco stop. Detto dei premi ridotti e dei tifosi meno “attratti” dai meeting di ogni tipo, aggiungiamo un particolare: gli spettatori portati dagli atleti di altre società subiranno un dimezzamento. Ed erano il maggiore sostentamento per il respiro dei meeting, per il loro riempimento.

Lo staff chiude sottolineando l’importanza di tali riforme, che toglieranno l’aleatorietà’ degli incassi dei meeting, e daranno certezza agli incassi settimanali.

Nei forum nazionali già impazza il “toto-nuova riforma”. Gli scenari prevedibili sono più d’uno: diminuzione dell’importanza dello stadio, stagflazione e in generale meno soldi in circolo.

Non sappiamo ex ante se sarà un bene. Consentirà certamente più equilibrio tra le società, più tutela soprattutto per quelle più organizzate ma non eccelse a livello di impianto. Ci sarà maggiore attenzione sugli atleti, sulla completezza di squadra più che sul singolo, imperando la legge della National League.

Per esperienza posso affermare che le riforme, spesso criticate anche aspramente all’inizio, hanno dato quasi sempre ottimi frutti. In questo caso le critiche sono state più contenute e velate. Alcuni commenti pure entusiastici.

Se vince la legge inversa, mi sa che dobbiamo preoccuparci.

Buona riforma a tutti!

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