Il Milan si butta su Robinho e sogna ancora Ibra

Dopo che il brasiliano Luis Fabiano ha dichiarato di voler rimanere al Siviglia, il Milan si è buttato a capofitto sulla trattativa per portare Ibra in rossonero. La trattativa è molto complessa e difficilmente si potrà concludere prima del 20 luglio, giorno del ritiro milanista. Su questa trattativa sono già state spese molte parole, ma nelle ultime ore si sono fatte le voci di un possibile prestito con il Milan che pagherebbe l’intero stipendio di circa otto milioni di euro.

I giornali spagnoli insistono e secondo loro la cosa si farà prima della chiusura del mercato. Lo svedese non accetterebbe di essere la terza, se non quarta scelta di Guardiola e gradirebbe la destinazione milanista. Il  suo procuratore però alcuni giorni fa aveva detto che Ibra voleva rimanere a tutti i costi al Barcellona. Si aspetta solo di sentire come la pensa l’ex di Inter e Juventus.

L’ad Galliani quindi continua a sperare nell’arrivo di Ibra e intanto però fa un nome nuovo: Robinho. Il brasiliano che ha fatto bene con la sua nazionale al mondiale, è in rottura con il Manchester City dopo il prestito al Santos. L’affare si può fare, ma sicuramente anche Robinho ha un costo che si aggira sui 30 milioni. L’arrivo di Robinho escluderebbe quello di Ibra e viceversa. Il Milan prenderebbe in qualunque caso un ottimo giocatore, ma forse nel ruolo meno debole: Borriello, Pato, Inzaghi, Huntelaar e il giovane Adiah, fanno un bel reparto di attacco. Piuttosto servirebbero rinforzi in difesa e uno o due centrocampisti per far rifiatare i titolari.

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Intanto Matteo Darmian, passa in comproprietà al Palermo dove giocherà la prossima stagione. Nella scorsa era stato al Padova in Serie B, disputando un buon campionato.

Infine i rossoneri (che avrebbero offerto Klaas-Jan Huntelaar all’Aston Villa) starebbero cercando di fregare il Tottenham per arrivare a Keisuke Honda, offrendo, grazie al nuovo sponsor, 15 milioni di sterline (quasi 18 milioni di euro) per il regista del CSKA Mosca contro i 10 messi sul tavolo dai londinesi.

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