George Best “The Belfast Boy”: Simply the Best. Vita di una Leggenda.

“Ho amato almeno duemila donne senza doverle sedurre. Mi bastava dire: “Sono Best del Manchester United”. Ma nella vita qualcosa mi è sfuggito, Miss Germania o Miss Canada, per esempio… Non fossi stato così bello, non avreste mai sentito parlare di Pelè” (George Best)

Ho speso molti soldi per alcool, ragazze e macchine veloci. Il resto l’ho sperperato.” (George Best)

“Era un gran giocatore, più loco di me. Il più grande.” (Diego Armando Maradona su George Best)

“Matt, credo di aver trovato un genio.” (Bob Bishop, osservatore del Manchester United, in un telegramma a Matt Busby)

La storia

Nato in Irlanda del Nord nel 1946, il piccolo George ama il calcio fin da bambino. È un ragazzo esile, e infatti questo “difetto” lo penalizza agli occhi di molti, che non vedono in lui il talento naturale che poi si rivelerà. In una partita del Creghag Boy’s Club, squadra giovanile in cui giocava Best, quindicenne, contro il Boysland, con giocatori diciottenni, George segna ben due gol e viene notato dagli osservatori del Manchester United.

Arriva a Manchester per un provino, e dopo un iniziale ripensamento Best entra in prima squadra sotto la guida del coach Sir Matt Busby e sotto gli occhi di campioni già affermati come Charlton e Denis Law. Debutta in campionato all’età di diciassette anni contro il West Bromwich. il 28 dicembre 1963 segna il suo primo gol con i diavoli rossi; era una partita di FA Cup.

Nel 1966 partecipa alla storica vittoria nei quarti di finale di Coppa dei Campioni, contro il Benfica di Eusébio: i Red Devils ne fanno 5, due hanno la firma di Best. Nel 1968, di nuovo contro il Benfica, questa volta in finale, segna e sorprende tutti, contribuendo allo strepitoso 4-1 finale portando lo United sul tetto d’Europa. Il 68’ è il suo migliore anno da calciatore dove riesce a vincere anche il Pallone d’Oro.

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Questo sarà il culmine della sua carriera: dopo aver vinto il Pallone d’Oro, ha inizio la sua parabola discendente, dovuta principalmente alla sua dipendenza dall’alcool e alla sua passione per la cosiddetta bella vita, con un occhio particolare al gentil sesso, ma anche alla sua scarsa disciplina (mancava regolarmente agli allenamenti) ed ai contrasti con il nuovo manager dei diavoli rossi, Tommy Docherty.

A soli ventotto anni lascia lo United ed il calcio vero e proprio, approdando nel “soccer” nordamericano. Di lui si ricorda anche una storica impresa, quella di aver segnato, in un solo match di Coppa d’Inghilterra, contro il Northampton Town,  sei gol. Negli Stati Uniti Best segna un gran goal con gli San Josè Earthquakes, dribblando tutti in area e segnando con un preciso sinistro. È il miglior goal della sua carriera. Un altro episodio famoso riguarda la partita tra Irlanda del Nord e gli odiati rivali dell’Inghilterra nel 1971 a Windsor Park a Belfast: Best ruba palla al portiere Gordon Banks, un mito per i tifosi inglesi, bruciandolo in velocità e mettendo in rete. Il pubblico irlandese è in delirio per il gesto sfacciato e irreverente del loro fuoriclasse ma l’arbitro annulla la rete per gioco pericoloso.

Terminata la carriera calcistica, Best accetta l’incarico di telecronista per i mondiali 1982 seguendo il breve cammino dell’Irlanda del Nord. In questi anni, Best viene trovato alla guida in stato di ebbrezza e con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, scontando quattro mesi in carcere. Inizia la sua dura lotta contro l’alcool. Nel 2000 viene ricoverato poiché l’alcool ha diminuito le sue funzioni fisiche. Nel 2002, all’età di 56 anni, subì un trapianto poiché l’alcool aveva ridotto le funzioni del suo fegato al 20%. Non smise di bere, anzi più spesso lo si poteva incontrare nel suo pub di Petersfield e nel pub di Chelsea, a Londra dopo che sua moglie Alex Pursey ottenne il divorzio per presunti tradimenti. Ormai passò da anni la sofferenza del vizio di bere: già verso la fine degli anni ’90 iniziò a sentire i primi sintomi di polmonite, mentre si trovava in Irlanda del Nord con la moglie, seguito poi da un allontanamento per ben 9 mesi ed un ricovero al Cromwell Hospital di Londra. Spesso sentì delle sudorazioni fredde e dei brividi quando non bevve nemmeno un bicchiere e a tal punto fu la moglie Alex a prendere la decisione di ricoverarlo.

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Il 3 ottobre 2005 venne ricoverato in terapia intensiva in una clinica privata londinese, per gravi problemi respiratori. Dopo i primi, deboli segni di miglioramento, alla fine del mese le sue condizioni cominciarono ad aggravarsi. Il 20 novembre, il tabloid inglese News of the World pubblicò, su sua esplicita richiesta, una foto che ritraeva Best nel suo letto di ospedale, con le sue ultime parole pubbliche: “Don’t die like me” il grande numero 7 invitava tutti i giovani a non permettere che l’alcool porti via le loro abilità, i loro soldi, e infine la loro vita, com’era capitato a lui.

E al Cromwell Hospital di Londra il 25 novembre 2005, alle due e mezza del pomeriggio, dopo settimane di agonia e di dolore e anni di alcolismo e talento ad esso immolato, un’infezione epatica chiude definitivamente gli occhi a George Best. A comunicare ai giornali la triste notizia fuori dall’ospedale fu il figlio Calum che gli stette vicino negli ultimi giorni di vita dell’ex pallone d’oro.

I funerali si tennero il 2 dicembre a Belfast, città natale di Best: furono un momento di grande partecipazione di tutta la città e unì per quel giorno i Cattolici e i Protestanti che ormai da anni sono in forte contrasto nella città. Furono presenti tante persone importanti: Alex Ferguson, nonché gran parte della squadra del Manchester United, Bobby Charlton e tanti suoi ex compagni di squadra. Il funerale fu trasmesso in mondo visione da Sky. Riposa nella tomba accanto alla madre, scomparsa nel 1978.

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Curiosità.

-Best ha giocato 473 partite con la maglia dello United, realizzando la bellezza di 181 gol. In Nazionale colleziona invece 37 gettoni e 9 gol.

-Best amava stupire: una volta, in aeroporto, al ritorno da una partita, si presentò indossando un sombrero, mentre le fan lo acclamavano in visibilio: da questo episodio nascerà la fama di Best come icona pop e verrà soprannominato il quinto Beatle

-A questo controverso personaggio è stato dedicato anche un film biografico, Best.

-Best essendo nato in un paese freddo e piovoso, amava molto il caldo, e durante la sua carriera al Manchester United si recò ogni anno in vacanza a Maiorca o a Marbella. Dopo aver lasciato il Manchester United, si trasferì in California appunto per amore delle spiagge e del caldo

-Iniziò alcune terapie a Londra per smettere di bere durante gli anni ottanta ma smise subito di effettuare queste terapie per via dei troppi curiosi giornalisti che vollero avere notizia di queste cure di George Best.

-Subito dopo essersi conclusa la difficile operazione di trapianto del fegato, Best uscì dall’ospedale con la moglie Alex con un bicchiere di acqua minerale volendo mostrare a tutti che ora con l’alcool aveva chiuso per sempre, ma questo suo allontanamento dalla bottiglia durò solo un anno, poiché nel 2003 iniziò nuovamente a bere

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