Al-Saadi Gheddafi ai tempi di Udine: il dobermann, i night a Parigi, la violenza sui sottoposti

Ivano Molinaro è l’ex portiere dell’albergo di Udine “Là di Moret”, ed ora che è andato in pensione, racconta in un libro, “C’ero anche io”, di quante persone famose, calciatori e non, si sono avvicendate nel famoso albergo. Una delle esperienze più significative è stata sicuramente la permanenza ad Udine del figlio del dittatore libico Gheddafi, 9 mesi tra il 2005 ed il 2006.
Al-Saadi Gheddafi ha militato in Italia nel Perugia, nell’Udinese e nella Sampdoria. 4 presenze in tutto in serie A, ed a leggere il libro di Molinaro, ci si chiede come abbia fatto a scendere in campo. Vino e champagne a fiumi, richieste stravaganti da esaudire in fretta, come quella volta che chiese 3 chili di caviale beluga. Un aereo sempre a disposizione per poter partire alla volta di Parigi, spesso accompagnato da compagni calciatori dell’Udinese, fare il giro dei night e rientrare il giorno dopo. Insomma, non una vera e propria vita da atleta.
Ma anche nel privato le stravaganze erano molte: la moglie pretendeva di fare il bagno nel latte; il dobermann Dina, cane che fiutava gli esplosivi, viveva in una camera a lei dedicata assieme all’istruttore, servita e riverita. E poi la violenza verso i sottoposti, come quando il signor Molinari vide Al-Saadi prendere a calci un membro del suo entourage.
Un libro da leggere con vivo interesse, che vi consigliamo, non soltanto per quanto scritto circa Gheddafi, ma anche per tutta una serie di indiscrezioni anche su altre squadre e calciatori, visto che all’hotel spesso pernottano le squadre che vanno a giocare in trasferta ad Udine.

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